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Avviso di manifestazione di interesse procedura negoziata Palazzo S. Paolo Novara
NOVARA – Palazzo San Paolo (sede della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli). Riduzione delle vulnerabilità, restauro. Settore: prevenzione rischio sismico. D.M. 19 febbraio 2018 – Rimodulazione del piano degli interventi finanziati attraverso le risorse stanziate ai sensi dell’art. 1, comma 140, legge 11 dicembre 2016, n. 232. Cap. 8105 PG 4 – A.F. 2018 – 2019
CUP F11H18000000001
AVVISO DI INDAGINE DI MERCATO
per manifestazione di interesse a partecipare alla procedura negoziata per l’affidamento dell’appalto di lavori di risanamento della copertura ala nord di Palazzo San Paolo in Novara (NO).
Avviso Manifestazione di interesse partecipazione procedura negoziata TORINO - Cattedrale di San Giovanni Battista Completamento del restauro della cappella della Sindone: coro, galleria e scurolo del Duomo di Torino
TORINO (TO) – Cattedrale San Giovanni Battista - Completamento del restauro della cappella della Sindone: coro, galleria e scurolo del Duomo di Torino - Settore: Edilizia Pubblica – Restauro e valorizzazione, Legge 190/2014, annualità 2019 – Euro 400.000,00 - Cap. 8099, Pg.1
CUP: F17E19000310001
per manifestazione di interesse a partecipare alla procedura negoziata per l’affidamento dell’appalto di lavori di completamento del restauro della Cappella della Sindone della Cattedrale San Giovanni Battista (Duomo) in Torino (TO).
Modulo manifestazione interesse
Data Pubb. 22/07/2022
Augusta Bagiennorum
La città di Augusta Bagiennorum venne fondata dai Romani nell'ultimo venticinquennio del I secolo a.C., nella media valle del Tanaro, in antico corrispondente alla Liguria interna (Regio IX dell'ordinamento augusteo). Il sito era di importanza strategica per il controllo del transito tra la pianura padana, le valli degli affluenti del Po ed i valichi alpini in quanto la città si collocava lungo l'asse viario di collegamento tra la media valle del Tanaro e Pedona (Borgo San Dalmazzo), sede della Quadragesima Galliarum, e quindi con il valico della Maddalena. Citata da Plinio il Vecchio, si deve all'attività di ricerca di due studiosi benesi, Giuseppe Assandria e Giovanni Vacchetta, tra la fine dell'Ottocento ed il 1925, l'individuazione della sua esatta ubicazione.
Dal 1993, a seguito della Legge Regionale di costituzione dei Parchi Naturali, l'area archeologica di Augusta Bagiennorum è diventata Riserva Naturale Speciale e fa parte del Parco Naturale del Marguareis, mentre l'acquisizione recente alla proprietà pubblica dei terreni in cui insistono i resti dei principali monumenti pubblici (tempio, Foro, basilica civile, anfiteatro) ha consentito di avviare nuove campagne di scavo mettendo in luce parte degli edifici ed ampliando il percorso di visita.
Oggi dell'antico insediamento, che si estendeva sulla Piana della Roncaglia per circa ventuno ettari, sono recintati e accessibili al pubblico circa cinque ettari, mentre i restanti rimangono in proprietà privata e sono occupati dalle coltivazioni. Tuttavia, la creazione di un percorso attrezzato con pannelli a carattere didattico e testi bilingui, in italiano e in inglese, che accompagnano il visitatore alla scoperta del sito anche attraverso ricostruzioni grafiche evocative dello stato dei luoghi nell'antichità, consente di comprendere l'organizzazione urbanistica di Augusta Bagiennorum, come erano costruite le strade, le torri e le porte d'ingresso, dove si trovavano le necropoli e quali erano i suoi monumenti più importanti, anche là dove i resti sono ancora conservati sotto terra e oggi non più visibili.
All'area si accede dalla Provinciale Bene Vagienna-Narzole attraverso la strada vicinale delle Lame, recentemente sistemata ed ampliata. Punto iniziale del percorso è la chiesetta campestre di San Pietro, costruita nel XV secolo sopra i resti del tratto extra-urbano dell'acquedotto romano, in prossimità della necropoli meridionale che si estendeva fino all'anfiteatro. Da qui si sviluppa un itinerario percorribile esclusivamente a piedi o in bicicletta che, costeggiando i campi da cui emergono ancora i basamenti di una delle torri angolari e di un probabile monumento funerario, raggiunge la pars publica della città con l'area sacra e i resti del podio del tempio, l'incrocio tra il decumano massimo e uno dei cardini massimi, il Foro vero e proprio con la basilica civile, i cui resti sono ancora quasi completamente da esplorare, il complesso del teatro con il quadriportico retrostante la scena (porticus post scaenam) ed, infine, attraverso la strada della Roncaglia, termina con la visita all'anfiteatro e alla cascina Ellena, sede del Parco e della Soprintendenza, oltre che centro di accoglienza e di attività didattiche.
Scavi e rinvenimenti
Agli anni cinquanta del Novecento risale la messa in luce del teatro, conservato al livello delle fondazioni e per un breve tratto di elevato. Costruito nel I secolo d.C. appartiene alla tipologia con cavea su terrapieno frazionato e solo due ordini di gradinate per gli spettatori. Alle sue spalle sono visibili le strutture del quadriportico dove al centro sorgeva il tempio, probabilmente dedicato ad una divinità teatrale (Dioniso e Bacco) sulle cui murature fu edificata, tra V e VIII secolo d.C., una basilica cristiana. Ancora parzialmente in elevato è anche il podio del tempio principale della città, il cosiddetto Capitolium, che occupava la zona settentrionale del Foro: privo dell'originario rivestimento, probabilmente già spoliato in antico, conserva ancora le nicchie per gli alloggiamenti delle colonne del soprastante tempio, uno pseudo periptero sine postico con quattro colonne sulla fronte e tre sui lati lunghi. Fuori dal perimetro urbano sorgeva l'anfiteatro, solo parzialmente indagato nel settore occidentale; della cavea restano visibili il muro perimetrale esterno cui si addossavano i contrafforti di un prospetto ad archi e tre vani scalari per l'accesso alle gradinate dell'ordine superiore.
I materiali provenienti dal sito sono esposti nel Museo Archeologico di Palazzo Lucerna di Rorà, nella vicina Bene Vagienna. Il museo, di recente riallestito, affianca alla ottocentesca Sala Assandria, dove sono esposti i reperti provenienti dagli scavi di Assandria e Vacchetta, in particolare nella necropoli e al teatro, una nuova manica al piano terreno dedicata alla città e ai recenti ritrovamenti. Il video "Augusta Bagiennorum: la città dei veterani di Augusto", consente al visitatore di interagire con quanto ancora conservato sul sito, mentre al Museo di Casa Ravera sono conservati i manoscritti e le planimetrie originali degli scavi ottocenteschi.
INFO
Orario
Tutti i giorni dall'alba al tramonto.
Tariffe
L'ingresso è gratuito, visita libera.
Visita
Il percorso comprende la visita ai resti dell'anfiteatro, del teatro, della basilica medievale e del cosiddetto Capitolium; è identificato da una passerella lignea e scandito da pannellistica bilingue che illustra i principali monumenti dell'area. La durata della visita è di circa 1 ora.
Per informazioni su prenotazioni, visite guidate e itinerari rivolgersial Centro di Archeologia Didattica e Sperimentale ARCHEA.
AREA ARCHEOLOGICA AUGUSTA BAGIENNORUM
Frazione Roncaglia
12041 - Bene Vagienna (CN)
Tel. +39 0172 654152
Fax +39 0172 654947
E-mail:
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Sito web www.benevagienna.it
ARCHEA - Centro di Archeologia Didattica e Sperimentale
Frazione Podio 69
12041 - Bene Vagienna (CN)
Tel. +39 0172 654112
Cell +39 347 7921542
E-mail:
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Sito web: www.archea.info
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SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO PER LE PROVINCE DI ALESSANDRIA, ASTI E CUNEO
Cittadella: Caserma Pasubio - Via Pavia snc, 1512 Alessandria (AL)
Tel. +39.0131.229100
PEC:
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mail:
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Sito web: www.sabap-al.beniculturali.it
Industria
L'area archeologica si estende su 26.500 metri quadrati, tra la strada provinciale n. 590 della Val Cerrina, la via per Monteu da Po e il rio della Valle. Essa comprende un settore centrale della antica città romana, dove si incrociano due assi stradali che fiancheggiano la principale area sacra cittadina, dedicata al culto della dea egizia Iside e del suo compagno Serapide. Questa comprende un vasto spazio aperto semicircolare, originariamente circondato da porticati, che culmina da un lato in un'esedra monumentale, fiancheggiata da due tempietti, e dall'altro fronteggia l'alto podio di un tempio dotato di scalinata monumentale. Quest'ultimo doveva essere in relazione con la piazza pubblica del foro, purtroppo ancora sepolta entro una proprietà privata.
Il visitatore ha anche la possibilità di esplorare parti degli isolati che si affacciavano sull'incrocio stradale, con domus in alcuni casi dotate di ricche pavimentazioni, tabernae e botteghe.
La città pianificata, sorta in età augustea (fine I secolo a.C. - inizi I secolo d.C.) con un impianto regolarmente scandito, era stata già probabilmente fondata, almeno sul piano giuridico, alla fine del II secolo a.C. nel corso delle campagne militari romane nel Monferrato, nei pressi dell'insediamento celto-ligure di Bodincomagus = "mercato sul Po (Bodinkos)", in connessione con un importante scalo portuale per la navigazione fluviale (Plinio il Vecchio, Storia naturale III, 122). Oggi il fiume si è allontanato di molto dalla città antica, il cui limite a nord è ancora segnato dalla presenza dei ruderi della pieve medievale di San Giovanni di "Dustria", citata in una concessione dell'imperatore Ottone III ai Canonici di Sant'Eusebio a Vercelli del 31 dicembre 997.
Il sito rientra nell'area protetta del Parco del Po Torinese, in corrispondenza della Riserva Naturale Speciale della confluenza della Dora Baltea.
Scavi e rinvenimenti
Nel 1745 presso Monteu da Po, lungo la sponda destra del Po e a poca distanza dalla confluenza della Dora Baltea, i religiosi Giovanni Paolo Ricolvi e Antonio Rivautella, incaricati dal re di Sardegna Carlo Emanuele III di recuperare oggetti d'arte antica per arricchire le collezioni del Museo dell'Università, appena allestito, identificarono il sito dell'antica Industria, citata da Plinio il Vecchio tra i nobili oppida della nona regione augustea, Liguria (III, 49), grazie al rinvenimento di una tavola di bronzo contenente la dedica da parte del Collegium Pastophorum Industriensis, un collegio sacerdotale cittadino.
Le ricerche furono riprese, nel secolo successivo, dal conte Bernardino Morra di Lauriano, cui si deve la prima pianta topografica dell'area ed il rilievo delle strutture murarie (1808-1811), oltre che il recupero di numerosissimi oggetti, molti dei quali poi donati al re Carlo Alberto.
Campagne di scavo sempre più approfondite, nel corso dell'800 e del '900, sino alle recenti indagini della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte, hanno permesso di portare in luce un ampio settore dell'area urbana centrale, oggi area demaniale aperta al pubblico, nel quale predomina, per dimensioni monumentali, il santuario alle divinità egizie di Iside e Serapide, identificato grazie ad alcuni ex voto.
La rilevanza della città come scalo per prodotti minerari provenienti dalla Valle d'Aosta e per le merci che arrivavano lungo il Po dai porti adriatici sembra confermata dalla presenza, attestata epigraficamente, delle famiglie degli Avilii e dei Lollii, imprenditori e mercanti, e da quella di officine metallurgiche, queste ultime probabilmente in connessione al santuario delle divinità egizie. La gens Avilia, di origine veneta, è anche certamente presente nella valle di Cogne, area mineraria e di estrazione di marmo, come sappiamo dalla dedica di un ponte sopravvissuto sino ai giorni nostri, il cosiddetto Pondel (3 a.C.) presso Aymavilles (AO).
La produzione locale di bronzi in connessione ai culti isiaci fu molto abbondante, con un grande numero di esemplari giunti sino a noi, in alcuni casi di altissimo livello, ora esposti presso il Museo di Antichità di Torino. Tra questi spicca un eccezionale oggetto di importazione, la statuetta di Satiro ebbro, forse prodotto pergameno di epoca tardo-ellenistica.
L'importante rapporto intercorso in età antica tra città e fiume, oggi completamente perduto, doveva trovare materializzazione in un vero e proprio porto lungo un canale che si staccava dall'asta principale del corso d'acqua in corrispondenza del centro abitato.
Referente: dott. Alessandro Quercia
INFO
Per prenotazioni delle visite ed informazioni contattare l'Associazione culturale Athena telefonando al 3791592724 o inviando una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO PER LA CITTA' METROPOLITANA DI TORINO
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